Anche se il debutto sul palcoscenico delle gare nazionali di Trail per il TMS è avvenuto solo nel 2014, questa gara è legata ad eventi ben più radicati nel tempo. Infatti, oltre alle motivazioni solite che risiedono dietro l’organizzazione di questo tipo di eventi (su tutte la promozione del territorio), all’ideazione del Trail dei Monti Simbruini ha sicuramente contribuito anche la voglia di riportare la corsa in montagna nella terra di chi ha fatto la storia delle corse in montagna.

Forse non molti sapranno infatti delle imprese sportive di quattro podisti sublacensi (Lauri Augusto, Luigi Proietti Pannunzi detto “Cerasa”, Pelliccia Fernando detto “Fichella” e Di Giannantonio Sante detto “Gliu Rusciu”) che nelle edizioni del 1950 e del 1951 trionfarono contro avversari ben più blasonati nel Campionato Italiano di corsa a staffetta in Valle d’Aosta, portando in alto il nome di questi luoghi nel mondo delle corse. In un certo qual modo dunque i precursori del trail (all’epoca semplicemente chiamato corsa in montagna) sui Monti Simbruini furono proprio loro, i quattro atleti di Subiaco.

Oggi, in memoria delle loro imprese sportive, nell’ambito delle varie gare del TMS viene organizzato il trofeo “49” (dal numero di pettorale che indossarono i quattro atleti nelle vittoriose edizioni di metà secolo scorso), assegnato al primo uomo ed alla prima donna classificati nel Gran Trail dei Monti Simbruini. Un modo simbolico per congiungere il passato ed il presente della corsa in montagna in queste terre.

 Squadra corsa Subiaco